2 – UNA STORIA. 100 GIORNI

 

2 – UNA STORIA. 100 GIORNI

“Ti stavo aspettando. Il consiglio degli animali sapeva che un giorno saresti arrivata. Il segno sarebbero state le scarpette di vernice.” “Non capisco.. Dove siamo? Cos'è questo posto? E tu chi sei?” “Non lo riconosci? Questa è la Terra, il pianeta dove sei nata, appena prima che gli uomini la abbandonassero. Dopo averne sfruttato ogni risorsa naturale fino all'esaurimento, averla asfissiata con l'immissione di tanto gas serra che le piante non erano ormai più in grado di assorbirlo, averne avvelenato le acque e le terre riempiendole di scarti e di concimi chimici, l'hanno abbandonata così, esausta e oppressa da cumuli di rifiuti eterni. Con lei hanno abbandonato anche noi animali, dopo averci gonfiati di antibiotici, macellati e divorati o, al contrario, averci definiti 'i migliori amici dell'uomo'.

Ebbene, non ci stavamo sui loro veicoli spaziali e, per quanto utili o fedeli, ci hanno lasciati qui, senza speranza". "Ma io per quale motivo sono qui?" chiese la Bambina incuriosita dai racconti del Leone. "Cara Aniet, tu sei l'ultima nata sulla Terra prima che gli umani abbandonassero il pianeta. Sei l'unica che può aiutarci, non hai sfruttato nulla qui, non hai alcuna colpa. Abbiamo riposto in te l'ultima speranza di Salvezza!" "Non capisco, sono solo una bambina... come posso aiutarvi?". Aniet si guardò intorno smarrita, piena di domande, e si sedette sconsolata. Guardando le sue scarpette di vernice, vide spuntare da sotto un filo verde. Così chiese:"Ma che cos'è questo?" “Un filo d'erba" rispose il leone" “Tu sei qui proprio per questo: far sì che questo filo d’erba non sia più solo, ma che presto tutta la terra venga nuovamente ricoperta di verdi prati rigogliosi”