Alle Grazie

 

Ricordando che il primo e fondamentale “ambiente” in cui celebrare il Giubileo rimane il cuore di ognuno, da preparare all’accoglienza e da mettere in moto per passi di conversione e di vita con il Signore, ci possono essere dei luoghi e delle attenzioni che possono favorirne la realizzazione.

Il Santuario S. Maria delle Grazie a Monza, insieme ad altri Santuari in cui i fedeli trovano casa di preghiera e di comunità attorno a Maria Santissima, è una delle Chiese giubilari della Diocesi di Milano. Ma che cosa significa nel concreto?

Oltre alla disponibilità ordinaria dei frati e di chi collabora a custodire il Santuario, i pellegrini che arrivano possono trovare alcuni segni che accompagnano a vivere un momento di “incontro giubilare”.

Nell’avvicinarsi alle entrate della chiesa si incontrano prima di tutto due viandanti (due sagome di viandanti) che accolgono e condividono il loro camminare verso una mèta. Sono idealmente pellegrini di speranza che ci precedono nei passi, ci raccontano un’esperienza, ci invitano a camminare insieme nella speranza cristiana e a chi vuole giocarsi propongono di mettersi nei loro panni (prestando il proprio volto nella sagoma vuota sotto il loro cappello).

Nel piazzale davanti al Santuario, all’ingresso del cancello, per chi entra e per chi esce, la grande croce con l’ancora rappresenta nella nostra realtà in tre dimensioni quello che è il segno principale del logo del Giubileo. Sta a noi metterci nei panni di quelle persone di tanti colori che riconoscono nella fede Gesù come il Salvatore, la Croce come il luogo della sua salvezza e insieme si affidano a Lui nella traversata della nostra storia.

Arrivando poi alla porta d’ingresso del Santuario, accolti dalle raffigurazioni di Maria, di San Francesco e di San Bernardino da Siena, la scritta “Tu sei la nostra speranza” ci fa riconoscere che in fondo, l’oggetto della nostra speranza, quello che noi speriamo, è il Signore stesso e la vita con Lui. L’espressione è un verso della profonda preghiera delle “Lodi di Dio Altissimo” che San Francesco compose dopo il suo incontro speciale sul monte della Verna, nella sua conformazione a Gesù, ricevendo in dono le stimmate.

Questi tre segni rimandano però a un’esperienza ben più grande, che è quella del cammino di ciascuno, del nostro cammino di Chiesa e di umanità, dell’occasione di grazia e di conversione che ci viene offerta. All’interno della chiesa i gruppi e i singoli pellegrini possono trovare una Guida/fascicolo che indica una proposta concreta di passi da compiere per vivere l’incontro giubilare. Tutti i momenti proposti ci aiutano ad entrare nello spirito giubilare, con momenti tradizionali e atteggiamenti nuovi, nella grazia del luogo insieme a Maria Santissima e nella sensibilità di Francesco d’Assisi, nella preghiera e nella concretezza della vita.

Il PRIMO MOMENTO è itinerante.

Nella prima parte dell’anno (fino a fine febbraio) i pellegrini sono invitati a visitare il Presepe. San Francesco d’Assisi ci aiuta a non fermarsi al sol guardare, ma a contemplare nella propria vita attuale la grazia di Dio che si è fatto uno di noi, tra noi, per noi.

Da marzo in poi il passaggio avviene all’esterno, lungo le stazioni della Via Crucis che circondano il prato esterno, per contemplare la speranza attraverso quel vissuto di amore radicale di Gesù. In particolare chi si accosta ha la possibilità di fermarsi a meditare davanti a 6 espressioni che orientano nella fede il nostro sperare.

Il SECONDO MOMENTO è quello della celebrazione della misericordia di Dio nel Sacramento della Riconciliazione (Confessione). Momento centrale di accoglienza della Grazia e di riapertura del nostro cammino con una speranza rinnovata.

Si può vivere quindi il TERZO MOMENTO che consiste in un tempo personale o comunitario di preghiera per ringraziare e accogliere con partecipazione l’indulgenza plenaria.

Dopo questi passi, ciascuno è chiamato ad concretizzare il proprio incontro di speranza attraverso il QUARTO MOMENTO di solidarietà (presso la cappella di S. Antonio o altrove).

Infine, con il QUINTO MOMENTO nell’accensione di una candela davanti a Maria, ci affidiamo a Lei e alla sua custodia materna per il proseguimento del nostro cammino di figli amati e riconciliati.

In fondo al fascicolo alcune citazioni bibliche possono accompagnare per ulteriori momenti di preghiera, di ascolto, di incontro personale all’insegna della speranza.

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