Una storia, ormai trentennale (1991-2021), della Mensa del Santuario Madonna della Grazie non è stata ancora compilata. Dalle scarse notizie di testimoni e pochissimi documenti rinvenuti circa le origini e gli inizi, ecco una prima e sommaria ricostruzione. Più consistente e dettagliata quella del periodo più recente, per la presenza attuale dei testimoni.
I precedenti
Dal 1467, anno dell’arrivo dei Frati Minori a Monza, nel Convento e Santuario Madonna delle Grazie, i poveri venivano alla porta a chiedere aiuto: un pane e ciò che i frati potevano offrire.
Dopo un lungo periodo di assenza dei frati, dovuta alla soppressione napoleonica del 1810, con il loro ritorno nel 1931, i poveri hanno ripreso a bussare all’antica porta del convento.
Era nella tradizione dei conventi francescani distribuire ai poveri una minestra e un pane di S. Antonio, che un frate andava a questuare, cioè a chiedere in elemosina per amor di Dio, portando sulle spalle una bisaccia. Questo è successo un po’ ovunque e soprattutto durante la seconda guerra mondiale, dal 1940 al 1945.
Dopo la guerra, con la ricostruzione e lo sviluppo economico, la povertà diminuì, ma i frati offrivano anche qui a Monza pacchi alimentari ai più indigenti.
Gli inizi
Dagli anni ’80 si diffuse il fenomeno dei nuovi poveri e degli immigrati dall’estero. Così presso vari conventi sorse il servizio della mensa. A Monza ebbe inizio il lunedì 16 settembre del 1991, grazie all’impegno della maestra in pensione Anna Brambilla. Tre furono gli ospiti del primo giorno, e il giorno dopo divennero già tredici, tra cui due stranieri. Insieme con Anna e anche dopo ci fu sempre un frate coordinatore, appartenente alla Provincia religiosa dei Frati Minori lombardi.
Ricordiamo alcuni di questi frati che si avvicendarono per 25 anni dal 1991 al 2016: padre Carlo Ragnoli, con il quale ebbe inizio il servizio della Mensa, fra Italo Bono, fra Silvestro Arosio e fra Sergio Cazzaniga.
Il periodo più recente
Venendo al periodo più recente, più facilmente documentabile, dopo la unificazione delle sei Province dei frati Minori del Nord Italia nel 2016, Monza ebbe una famiglia rinnovata di frati provenienti anche dalle regioni vicine. A partire da quella data la Mensa ebbe una verifica e un ulteriore impulso, in quanto il servizio ai poveri richiede costante attenzione e adeguamento ai tempi e ai mutamenti politico-economici, sociali e culturali. Negli ultimi anni il cambiamento nel servizio della Mensa, deciso sempre in ambito comunitario, è stato costante e progressivo nei suoi vari aspetti e nella successione dei frati coordinatori.
Fra Ivano Paccagnella negli ultimi mesi del 2016 svolse il compito molto delicato di dare al servizio e agli ospiti le regole fondamentali proprie di un servizio sociale: annodò il rapporto con la Caritas Decanale, l’Associazione S. Vincenzo e i servizi sociali del Comune. Iniziò anche i contatti con il progetto Pane e Rose che la Casa del Volontariato di Monza stava avviando. In collaborazione con questa rete di servizi, iniziò a verificare modalità di accesso e frequenze degli ospiti assistiti, in rapporto col Centro di Ascolto della Caritas in Largo Esterle, 2.
Fra Etjen Mgushi continuò l’opera dall’inizio del 2017 fino all’estate. Diede impulso e coltivò soprattutto le relazioni, con gli assistiti, i volontari, i benefattori, che sono l’anima di una istituzione come la Mensa
All’interno del più ampio progetto di accoglienza della Fraternità locale, nel 2017-18, con Pane e Vangelo, fra Giuseppe Gibin ha dato all’istituzione la 1ª Carta dei Servizi. Ha inoltre riorganizzato il gruppo dei volontari, promuovendo brevi incontri mensili in orario di servizio, ha rafforzato i rapporti con la rete dei servizi di carità territoriali e consolidato la relazione con il Progetto Pane e Rose. Come collaboratore dei coordinatori che si sono susseguiti nel tempo, ha infine promosso diverse iniziative di raccolta fondi a sostegno della Mensa, coinvolgendo i Fedeli del Santuario e non solo. Tra queste si ricordano la 1ª Giornata Mondiale dei Poveri, l’ Operazione Pane promossa dall’Antoniano di Bologna, il Pane di S. Antonio.
Nell’anno 2018-19 fra Andrea Ferrari ha dato notevole incremento alla relazione solidale e all’incontro, anche conviviale, tra frati e poveri, oltre che aver curato la formazione e il ricambio dei volontari. Nel 2019, promuovendo la solidarietà dei fedeli e lavorando anche insieme ad alcuni assistiti, con lui sono stati ristrutturati gli ambienti e l’arredo della Mensa, per una maggior dignità delle persone e del servizio. Sono state inoltre affrontate alcune situazioni particolari di disagio, promuovendo progetti di inserimento sociale e lavorativo.
Dopo di lui, con l’attuale coordinatore fra Celestino Pagani, è stato incrementato e rinnovato il coinvolgimento di volontari e di benefattori a sostegno dell’opera. Giunti all’anno 2020, al fine di dare continuità al rilevante servizio sociale della Mensa anche dentro le nuove esigenze e disposizioni al Covid-19, l’intero servizio è stato riorganizzato. In questo frangente, dopo alcuni anni di sospensione, è stata ripresa la distribuzione di pacchi alimentari per famiglie bisognose. Fra Celestino ha inoltre introdotto l’iniziativa del Panettone di S. Biagio del 3 febbraio, accolta nella generosità dei Fedeli che frequentano il Santuario.
Nell’anno 2020 anche i media (di cui ricordiamo La7, Sky News, Il Cittadino, Il Giornale di Monza, Il Giorno, il giornale online Monza Brianza News) hanno fatto spazio in varie occasioni alla Mensa francescana di Monza: segno di “un bene in circolo” che nella semplicità fa bene a tutti e che rimanda quel Sommo Bene che è Dio.
Santuario Madonna delle Grazie – Monza, 2 marzo 2021