Il Giubileo

 

Papa Francesco il 9 maggio 2024 con la Bolla di indizione “Spes non confundit” ha indetto il Giubileo ordinario per tutta la Chiesa Cattolica. Il 24 dicembre scorso l’anno giubilare si è aperto con la porta santa in San Pietro. Nella Bolla Papa Francesco così scrive:

«Spes non confundit», «la speranza non delude» (Rm 5,5). Nel segno della speranza l’apostolo Paolo infonde coraggio alla comunità cristiana di Roma. La speranza è anche il messaggio centrale del prossimo Giubileo, che secondo antica tradizione il Papa indice ogni venticinque anni. Penso a tutti i pellegrini di speranza che giungeranno a Roma per vivere l’Anno Santo e a quanti, non potendo raggiungere la città degli apostoli Pietro e Paolo, lo celebreranno nelle Chiese particolari. Per tutti, possa essere un momento di incontro vivo e personale con il Signore Gesù, «porta» di salvezza (cfr. Gv 10,7.9); con Lui, che la Chiesa ha la missione di annunciare sempre, ovunque e a tutti quale «nostra speranza» (1Tm 1,1).

Tutti sperano. Nel cuore di ogni persona è racchiusa la speranza come desiderio e attesa del bene, pur non sapendo che cosa il domani porterà con sé. L’imprevedibilità del futuro, tuttavia, fa sorgere sentimenti a volte contrapposti: dalla fiducia al timore, dalla serenità allo sconforto, dalla certezza al dubbio. Incontriamo spesso persone sfiduciate, che guardano all’avvenire con scetticismo e pessimismo, come se nulla potesse offrire loro felicità. Possa il Giubileo essere per tutti occasione di rianimare la speranza. La Parola di Dio ci aiuta a trovarne le ragioni. Lasciamoci condurre da quanto l’apostolo Paolo scrive proprio ai cristiani di Roma.

A questo link trovi il testo integrale della Bolla di indizione, nella quale il papa offre preziose riflessioni e indicazioni per vivere il Giubileo.

Siamo quindi invitati a vivere questo appuntamento nella riscoperta della nostra appartenenza a Lui, attraverso passi concreti che si aprano alla speranza verso il futuro.

Il “giubilo” offerto a chi si apre con fede a questo tempo di grazia ha certamente come passaggio importante quello di riconciliarsi con Dio nel profondo (indulgenza plenaria), ma vuole andare anche oltre. L’incontro con Dio tocca infatti la vita, la muove, la apre e diventa appello affinché possa generare a sua volta vita. Come ci indica il titolo stesso dell’anno giubilare, questo incontro vuole essere occasione per riscoprire che ogni cristiano è chiamato a essere “pellegrino di speranza” in questo nostro tempo, persona in cammino con Dio e con i fratelli, aperto a valorizzare e promuovere il Bene che in ogni tempo ci viene dato nel Figlio Gesù Cristo.

Il segno della “porta santa” rimane sempre simbolo di Cristo, porta in cui passare per aprirci, passo dopo passo, alla vita dei Figli di Dio. A differenza del precedente Giubileo straordinario della Misericordia celebrato nel 2015, in questo anno santo le “porte sante” sono solo a Roma, nelle quattro basiliche principali (San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore, San Paolo fuori le mura e San Pietro) oltre che quella del carcere di Rebibbia. Sono i luoghi delle origini, in cui gli apostoli Pietro e Paolo hanno dato la loro vita per il Signore lasciando il testamento della fede, ma anche il luogo dell’oggi che chiede di abbracciare l’esperienza di fede fino ai margini dell’umanità. Le “porte” diventano quindi segno molto forte da vivere, mèta importante per chi vuole intraprendere il pellegrinaggio fisico verso Roma, ma anche simbolo di un’esperienza giubilare che può venir vissuta da ciascuno nelle Chiese locali, nessuno escluso.

 

IL PELLEGRINAGGIO A ROMA

Esperienza forte rimane quindi il poter vivere personalmente o in gruppo il pellegrinaggio verso Roma. Il recarsi lì fisicamente è una possibilità preziosa che mette in movimento la nostra fede e il nostro essere unica comunità di discepoli in Cristo. L’attraversare una “porta santa” con spirito da pellegrini è certamente momento centrale che vuole concretamente esprimere tale esperienza e che comunica a chi la vive una grazia particolare. Senza escludere la possibilità di recarsi a Roma come singoli, il pellegrinaggio è vissuto appieno nell’esperienza comunitaria promossa dalle Chiese locali, Parrocchie o gruppi ecclesiali.

Inoltre prima della partenza e al ritorno di ogni pellegrinaggio si esorta ogni comunità di appartenenza a ritrovarsi in preghiera con gli stessi pellegrini per accompagnarli, per affidarli e affidarsi con loro, per ringraziare di un incontro che è un bene per tutta la comunità. Laddove non si possano vivere questi momenti rimane vivo l’invito ad accompagnarli personalmente nella preghiera.

Di seguito puoi trovare la locandina dei principali eventi che si svolgeranno a Roma durante l’anno (organizzati prevalentemente per categorie di vissuti diversi).